L’andragogia, la scienda dell’apprendimento negli adulti, è stata oggetto di un seminario organizzato dalla SLEE (la Scuola di Lingue Estere dell’Esercito Italiano) e vorrei condivere con voi alcune riflessioni…

I lettori di questo blog (o almeno la maggior parte di essi) sono adulti che studiano le lingue straniere, così come gli insegnanti che lavorano con loro. Dunque, mi sembra un argomento abbastanza interessante per tutti, non trovate?

Spesso si insegna agli adulti come se fossero dei bambini, senza tener conto delle loro caratteristiche e questo è uno degli elementi che inficiano il raggiungimento dei risultati prefissi.

La motivazione di uno studente-adulto è in realtà una condizione primaria e fondamentale e dalla mia esperienza ho imparato essenzialmente 3 cose sugli adulti come learners, ovvero:

  1. apprendono solo se ritengono che lo studio possa aiutarli ad assolvere dei compiti o ad affrontare problemi con cui devono confrontarsi quotidianamente;
  2. hanno l’esigenza di conoscere lo scopo e l’utilità dell’apprendimento per la loro vita e per la loro carriera;
  3. vogliono trovare un collegamento diretto fra le nozioni da apprendere e la propria esperienza.

Quindi nella formazione degli adulti l’esperienza gioca un ruolo fondamentale e le tecniche esperienziali (discussioni di gruppo, simulazioni, role play, attività di problem-solving) vanno quindi privilegiate rispetto alle tradizionali tecniche trasmissive, poiché ogni insegnamento rivolto a un adulto interferirà sempre con conoscenze ed esperienze precedentemente acquisite.

Mi piacerebbe molto conoscere le vostre opinioni di discenti e di docenti per analizzare insieme le possibili strade da intraprendere per migliorare l’efficacia dei nostri corsi e del nostro metodo didattico. Vi aspetto. 

 Ann Murray
Training Project Manager Inventa Wide

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Uno scorcio della città di Londra vista da un ponte