“Scappa sempre dai guru e dai formaTTori” è il consiglio che mi ha dato un mio caro cliente a proposito dell’importanza di scegliere un buon trainer per la formazione manageriale.
Personalmente mi sono imbattuta in guru, vip, intrattenitori, addirittura giullari della formazione (non scherzo, c’è chi si definisce così) che mi rassicuravano sul loro metodo e sulla loro grande esperienza. Così mi lasciavo convincere dal super ego del formaTTore, per poi trovarmi, durante la sessione presso il mio preziosissimo e sudatissimo cliente, a pregare di scomparire immediatamente.
A mio parere puntare tutto sull’intrattenimento e sulla motivazione, attraverso lo “show” e l’impatto emotivo, ti consentirà soltanto di offrire uno spettacolo divertente a spese dell’azienda. Ottimo se devi organizzare un momento motivazionale all’interno di una convention, un po’ meno buono se hai degli obiettivi concreti da raggiungere.
Una piccola precisazione: in questo caso non sto parlando di formazione linguistica ma di formazione manageriale in lingua, cioè dell’acquisizione di competenze linguistiche attraverso percorsi dedicati a soft skill (se vuoi approfondire “Come e perché pianificare efficacemente la formazione in lingua”).
Per fare formazione manageriale di qualità ci vogliono trainer validi e appropriati rispetto al progetto. Ma individuarli è difficilissimo, forse più che trovare nuovi clienti (che comunque finiremmo per disattendere se non individuassimo il trainer linguistico giusto e così il gatto si morde la coda).
Quindi, come si riconosce il trainer adatto?
Ti spiego subito..
Innanzitutto diffida da coloro che:
- invece di approfondire i contenuti che potrebbero offrirti, sciorinano con grande teatralità il nome di clienti ai quali hanno salvato la vita e la carriera grazie al loro intervento.
- tengono a raccontarti quanto siano quotati, incredibili e desiderati senza mai dare indicazioni concrete su cosa fare
- non fanno molte domande per capire chi sei, chi sono le persone in formazione, e quali sono i risultati che l’azienda si aspetta spendendo questi soldi
A mie spese ho capito che è necessario un sistema molto strutturato per costruire il percorso che serve all’azienda e selezionare con sicurezza il trainer più indicato per il progetto.
Fortunatamente di trainer bravi ce ne sono. Bisogna trovare i più adatti e fare in modo che siano parte di un gruppo e non dei protagonisti indiscussi.
La collaborazione è la chiave di tutto. Per mettere in “scena” la formazione manageriale è fondamentale il contributo di tutti gli elementi che compongono il gruppo:
Il Committente: L’Hr manager o Responsabile formazione, che meglio di tutti conosce le esigenze della sua Azienda.
Il regista: Il Project Manager che costruisce il percorso secondo le esigenze del committente e del pubblico.
Il pubblico: I partecipanti alla formazione.
L’attore: Il trainer (o i trainer) che mettono in scena quanto si è deciso.
Solo così funzionerà. Solo lavorando attentamente insieme all’intero processo (prima durante e dopo) si riuscirà a non disattendere le attese.
Abbiamo chiesto ad una decina di clienti quali sono le loro aspettative nell’affidarsi ad Inventa Language Training Brokers per pianificare percorsi di formazione manageriale e non. Riassumo per punti le loro risposte:
- Definizione obiettivi pratici e concreti
Perché spesso la formazione è molto didattica e teorica e va per concetti generali.
- Fare in modo che il risultato sia misurabile
Perché spesso i risultati non sono tangibili e concreti e quindi non misurabili
- Condivisione dell’intero percorso
Perché se non c’è condivisione su contenuti, modalità, obiettivi, difficoltà non c’è commitment.
Il nostro approccio e la nostra assistenza sono il frutto di un duro lavoro che mira a mettere in pratica i punti che ti ho appena elencato. Se vuoi saperne di più continua con la “Progettazione di un percorso formativo” o contattaci a mail_marketing@inventawide.com.